Vitigni

I vini della Giuva sono l’espressione del territorio di Trezzolano, piccolo insediamento dell’alta Val Squaranto, caratterizzato da terreni collinari, calcarei e ventilati.

Qui maturano le uve autoctone, la Corvina con grappoli medi e la caratteristica ala (le famose “recie”), il Corvinone dal grappolo spargolo e acini grossi, la Rondinella dagli acini sferoidali e colore nero-bluastro e l’Oseleta, caratterizzata da piccoli grappoli di grande struttura e colore.

La viticultura è caratterizzata da impianti a spalliera di media intensità e da un’agricoltura sostenibile biologica certificata.

Terreno

L’azienda vitivinicola La Giuva si trova nelle colline a nord di Verona, a pochi chilometri dal Parco della Lessinia. L’areale rientra nella zona a denominazione di origine del Valpolicella, a un’altitudine sul livello del mare di 350 metri circa, là dove la collina ospitava vecchi vigneti in un contesto di biodiversità ravvisabile nel connubio tra viti, olivi, alberi da frutto, prati e boschi.

Ed è proprio la struttura del terreno il primo aspetto che valorizza e premia le scelte operate dalla famiglia Malesani.

Anche qui, infatti, come per la maggior parte dei rilievi prealpini, sia nelle zone sommitali che nei versanti collinari, il territorio è caratterizzato da suoli calcarei come il biancone e la scaglia rossa, peculiarità che sono prerequisito fondamentale per la scelta di colture come la vite e l’olivo.

La zona vitata, nello specifico, ricade in un crocevia di questi suoli anche se la predominanza è rappresentata da un terreno più calcareo, con forte presenza di biancone della Lessinia. Questi suoli hanno una profondità esplorabile dalle radici delle piante moderatamente elevata con limitazioni dovute alla presenza di roccia compatta o fratturata a partire da 80 cm circa; la permeabilità è moderata, la capacità in acqua disponibile per le radici delle piante è bassa, il drenaggio è buono; calcare attivo: 10-13% circa.

Vigneti

I vigneti si sviluppano con orientamento prevalentemente est-ovest, contrariamente al normale orientamento nord-sud tipico della valle. Si tratta di un’esposizione contraria, mai utilizzata nella zona fino a ora, che ha dato frutti “esasperati”, ovvero con grado zuccherino/alcolico e sapore di molto maggiorati.

Quanto al sistema di allevamento è a spalliera, per facilitare lo sviluppo delle viti in questi terreni piuttosto difficili, dotando il fondo di un sufficiente approvvigionamento idrico per irrigazioni di soccorso.

Sotto il profilo meccanico tecnologico, l’azienda si è dotata delle migliori risorse meccaniche per la gestione agronomica del vigneto in quanto la chimica, nel caso specifico, non può venire in aiuto: ecco allora che troviamo trattrici in grado di muoversi agevolmente ed in sicurezza nelle balze e nei pendii, con una serie di strumenti per la lavorazione del terreno sulla fila.

L’interfila è inerbito e, saltuariamente, vi si effettuano dei sovesci senza interramento.

Insomma, la scommessa per ottenere un perfetto connubio tra qualità del territorio e qualità delle uve (e, quindi, dei vini) ad oggi la si può considerare vinta, visti gli ottimi risultati ottenuti in entrambi i fronti.

Scelta Ambientale

Per rafforzare gli ideali di rispetto del territorio e dell’ambiente, la famiglia Malesani ha scelto di sposare la cultura del biologico e, ottenuta la certificazione ICEA, segue regolarmente i dettami previsti da legge e regole etiche.

Ulteriore sforzo per mantenere la coerenza tra territorio e coltivazione agricola è il rispetto del paesaggio orografico, con i vigneti che seguono le linee di pendenza dei terreni dove questo avvantaggia l’ambiente, oppure coltivati con sistema “a girapoggio” per rispettare i parametri idrogeologici e paesaggistici.



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